Thom Pain – Corriere della Sera 21 luglio 2010

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  • Data di creazione 2 Aprile 2017
  • Ultimo aggiornamento 2 Aprile 2017

Thom Pain - Corriere della Sera 21 luglio 2010

Corriere della Sera - 21 luglio 2010

Il debutto - Al Mittelfest "Thom Pain" diretto e interpretato dall'attore premiato a Cannes
Germano in scena, un vero mattatore
Monolo impegnato e battute fulminanti: lunghissimi applausi

Cividale del Friuli - un camaleonte minimal. Elio Germano forma il suo fisico in scena, per piccoli segmenti plasmati dalle parole che dice. Non più 23enne in papillon che dedica il palmarès agli "italiani migliori dei loro governanti"; né in bombetta e naso rosso alla Festa del Cinema di Roma: qui in scena un po' sdrucito, anonimo, dolcemente teppista. Promette giochi di prestigio, lotterie, barzellette come un intrattenitore tv o un politico, commenta dopo il monologo infarcito di comicità assurda con cui ha aperto ieri sera il Mittelfest, un "train de vie" serissimo dove i binari-pensieri si incrociano "per far passare umanità".
"Che bello vedervi tutti", è la prima battuta di questo Thom Pain, novità per l'Italia dell'americano finalista al Pulitzer Will Eno, in scena ieri nella chiesa di San Francesco. L'attore romano lo interpreta e dirige. E, dopo il pigia-pigia del pubblico che vuole vedere lui, premiato a Cannes, Germano conquista a uno a uno gli spettatori, passando nella navata. Alla fine lunghissimi applausi ed entusiasmo alle stelle. "Recitare è una cosa intima, tra sé e sé, quasi da 'autistici'", ha detto, ma anche "se il linguaggio del teatro ha ancora una funzione è nel contatto reale con le persone". E nel monologo sembra fare un "salto" dentro se stesso e uno nella gente, nella vita: pezzi di storie - è un ex bambino, rivive un ex amore -, incontri che si interrompono, si confondono coinvolgendoci, noi spettatori per fantasia o per finta. Chi è il suo Thom Pain? "Uno che ce la mette tutta. Uno sensibile, in un corpo pieno di parole". Un fallito nelle certezze intellettuali, sostituite da una visione annebbiata delle cose e briciole di etica.
Di lui come attore cinematografico - che in pochi anni ha bruciato le tappe, dai Vanzina a Scola, da Crialese a Placido, a Abel Ferrara, - ha detto Virzì "È straordinario, basta puntargli la macchina addosso e lasciarlo andare. Sai che qualcosa accade sempre". Forse è sempre in scena, anche quando è sul set. "il cinema può essere banale, il teatro è faticoso, ma un attore non può stare senza recitare, dovunque, che fa? Si esercita a casa= negli altri Paesi è normale passare dall'uno all'altro". E racconta: "Da ragazzo mi lanciavo come un pazzo sui teatrini dei club estivi, provavo per ore mentre gli altri andavano al mare e poi tornavo a Roma e mettevo in croce i miei". E ora con questo assolo di Thom Pain sembra dare inizio a una galleria di "Spostati" della vita reale, e del teatro: pochi tratti, nulla in scena ovviamente, solo l'attore a rendere indimenticabili le frasi immagini.
"il sottotitolo di quest'opera è basato sul niente: mi piace questa precarietà, l'idea che in fondo le parole siano troppo poche per raccontare una vita".
Aria di autodistruzione, però. Le parole non aiutano. Ma lui parla lo stesso, e di emozioni grandi: morte, vita, sangue, amore, paure... Germano è attore di grande naturalezza e insieme molto sofisticato. C'è chi lo paragona a De Niro (origini molisane entrambi) per il lieve strabismo, per la riservatezza ce può esplodere.

Claudia Provvedini

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