Thom Pain (basato sul niente)

Thom Pain
(basato sul niente)
di Will Eno

 

Con Elio Germano
Traduzione di  Noemi Abe
Foto Roberto Baldassarre
Regia di Elio Germano in collaborazione con Silvio Peroni
Produzione BAM Teatro e Pierfrancesco Pisani
In collaborazione con MITTELFEST 2010-19^ edizione DEMONI – Genio d’Europa
Con il contributo dei Festival La Notte dei Poeti XXVIII edizione
Settembre al Borgo – Caserta XL edizione
Edinburgh International Festival, Fringe Award 2005
Finalista Premio Pulitzer per la sezione Teatro 2005
Prima rappresentazione in Italia

Debutto nazionale luglio 2010

Curioso uomo, Thom Pain.
Come precipitato sul palco, capitatoci per caso, deviando da un percorso che a ben pensare riproduce lo stesso “zig zag” delle sue parole.
Antieroe solitario, un narratore – decisamente!- capace di provare emozioni intense e controverse e di saperle convertire in parole o di nasconderle e negarle attraverso le parole stesse con l’abilità di un giocoliere.
Un individuo sincero nelle sue repulsioni, nella sua comprensione, nel desiderio di instaurare un contatto col pubblico e ugualmente sincero nella sua frustrazione di non riuscirci.
Ad ogni sua parola al buio riusciamo a vedere nuove cicatrici: sono le memorie di un uomo pieno di ferite, che precipitano nel suo discorso dai recessi dell’infanzia. Non tutte si sono richiuse, alcune sanguinano ancora. E Thom Pain – cinico funambolo in bilico sul nostro stupore- non ha paura di mostrarle, né di ammettere che in una parte segreta del suo essere è ancora sensibile alle sofferenze altrui, a quella che chiameremmo la sofferenza del mondo.
In questa sua confessione laica, Thom Pain vuole cercare di dare un senso alla sua vita, trasformare la  rovina in salvezza, a dispetto di tutto, restituire qualcosa di nobile e di buono al pubblico e a sé stesso.
Un uomo tragicamente positivo, che cerca ancora di amare la vita senza spiegarla troppo, né di trovare soluzioni o insegnamenti.
Coraggioso, nel suo porsi davanti ai dubbi e scrollarli via con un “chi se ne frega”.
Non giudicatelo: non è migliore, né peggiore di voi.
Di sicuro è vivo.
E le sue emozioni sono le grandi protagoniste di questo testo: difficile non sentire la loro irrefrenabile pressione, come fossero una lattina di una bevanda gasata che è stata energicamente agitata e posata lì… Esploderà? Era un fremito quello che abbiamo appena avvertito?

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