Qui e ora – Il Giorno 23 gennaio 2013

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  • Data di creazione 27 Marzo 2017
  • Ultimo aggiornamento 2 Aprile 2017

Qui e ora - Il Giorno 23 gennaio 2013

Il Giorno - Milano 23 gennaio 2013

Il debutto al Franco Parenti
Mastandrea surreale duetta Qui e ora

Ai tossici del teatro, capita ogni tanto di alimentare le proprie ossessioni su internet. E c'è un video disponibile su youtube, che col tempo è divenuto una pietra miliare. Oltre il concetto di palcoscenico, di scrittura, di dramma o di cultura. Sono gli spezzoni di quella puntata del Maurizio Costanzo Show del 1994, in cui Carmelo Bene si ritrovò solo su una poltrona. Di fronte a lui, una platea piuttosto eterogenea. A l'Italia tutta. È un pezzo rarissimo di istrionismo e folle logorrea, di spunti intellettuali e provocazioni.

Da vedere. Fosse solo per capire quanto manchino oggi personaggi come Carmelo Bene. Comunque i più attenti possono scorgere in platea, un ragazzotto dal taglio di capelli improbabile, che si passa una mano sugli occhi ascoltando l'ennesimo sfogo del Divo ("Siete una platea di morti!", urlava, e ancora si trema). Insomma, quel ragazzotto era Valerio Mastandrea, all'epoca una specie di borgataro dall'umorismo schietto, appena scoperto dal cinema.

Si faticava a seguire, ma si vede che di quelle provocazioni parecchio ha assorbito, vista la successiva carriera cine-teatrale. Così, a distanza di quasi vent'anni, Mastandrea è ora l'icona del cinema indipendente italiano (o quel che ne rimane), in bilico fra una sorta di resistenza artistica e ruoli più corposi, più vicini al main stream. Con su tutti "La prima cosa bella" di Paolo Virzì (bellissimo), che gli è anche valso un David di Donatello come migliore attore. Ogni tanto lo si è visto anche a teatro, scelte sempre molto curate che non hanno deluso. Come il "Rugantino" di fine anni Novanta, tutto esaurito ogni sera.

O il monologo "Migliore" di qualche anno fa, firmato da Mattia Torre, uno degli autori della serie televisiva cult "Boris" e non troppo tempo fa del riuscito "456", andato in scena la scorsa stagione. E proprio con Torre l'attore romano torna ora al palcoscenico dopo ben sette anni di silenzio teatrale. L'occasione è il testo "Qui e ora", recentemente debuttato a Cagliari e da stasera al Franco Parenti. Piazza importante, dove ci si mette in gioco sul serio. Dai, dai, dai! direbbe René Ferretti interpretato da Pannofino nella serie...
Duetto dai tratti surreali, dove Mastandrea si prova anche alla regia, mentre in scena si ritrova in compagnia di Valerio Aprea, altro viso conosciuto del piccolo schermo. Loro due a interpretare le vittime di uno scontro motociclistico. Due corpi a terra, due anime morte (forse). È successo un incidente dai tratti spettacolari, due scooter a centrarsi nel nulla di una stradina secondaria della periferia romana. Non passa un cane, figurarsi un passante. Di case in giro non se ne vedono proprio. Ma dalla lamiere fumanti escono questi due quarantenni che cercano di capire come riescano ancora a stare in piedi. A parlare, ad esistere.

In un'atmosfera grottesca, dalle mille sfumature. A pochi chilometri di curve dalla vita, che però spingono a concentrarsi su un presente legato all'attimo, al momento. Con gli interrogativi esistenziali a farsi spazio in mezzo a una graffiante ironia. Che tutto e tutti pare coinvolgere.

Diego Vincenti

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