Qui e ora – Corriere dello Sport 14 febbraio 2013

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  • Data di creazione 1 Aprile 2017
  • Ultimo aggiornamento 2 Aprile 2017

Qui e ora - Corriere dello Sport 14 febbraio 2013

Corriere dello Sport - 14 febbraio 2013

Il teatro di Mastandrea
All'Ambra Jovinelli l'attore romano protagonista di "Qui e ora"

Un incidente stradale, come ne capitano tanti in una grande città, magari a Roma. Una periferia deserta come in certe giornate assolate di agosto. Due personalità che si scontrano, moribonde, mentre aspettano i soccorsi che forse non arriveranno mai. Nel mezzo tutto il tempo di confrontarsi e scontrarsi, capire, se ce ne sono, i motivi del nostro stare insieme, come cittadini ed esseri umani. "Qui e ora" è una commedia scritta da Mattia Torre, da qualche anno uno degli autori teatrali più importanti ed originali che abbiamo, nocnhé tra gli sceneggiatori della serie tv "Boris" insieme a Giacomo Ciarrapico e Luca Vendruscolo. A interpretarla, sul palco per tutta la durata della messa in scena, "I due Valeri" come li evoca lo stesso autore: Aprea, solido attore teatrale con diverse apparizioni al cinema e in tv, proprio con "Boris" e i film di Massimiliano Bruno, e Mastandrea, da circa 20 anni volto del cinema di qualità - e anche di quello che fa "cassa". Spesso, l'attore diventato celebre all'inizio degli anni 90 grazie alla partecipazione al Maurizio Costanzo Show, si cimenta sul palco. "Per me il teatro è come fare le analisi del sangue. Mi serve per capire che valori ho dopo tanti anni di lavoro": Mastandrea si presenta all'incontro con la stampa con la sacchetta per il tabacco in tasca e una sigaretta che gira nervosamente tra le dita, occhiali con montatura nera, barba incolta. Il solito aspetto tra il distratto e il timido che è un po' il suo marchio di fabbrica, anche sul grande schermo. Squilla un cellulare, Mastandrea sbuffa:"Non sono uno spettatore teatrale assiduo, suono uno ad 'educare', certo non ho la cultura di Aprea" "E si vede, ce vo poco ad aveccene più di te", risponde divertito in romanaccio il collega. Mastandrea ride:" in scena uso la mia inesperienza, anche da spettatore, verso un certo teatro: sto sul palco violando delle regole che neanche conosco ma che mi fa notare Aprea. Porto una sana incoscienza". Come spiega Mattia Torre "'Qui e ora' racconta una situazione estrema. Una commedia in cui la comicità è uno strumento per raccontare cose atroci. Siamo un paese senza concordia, senza senso di cittadinanza. Manchiamo di coesione sociale e culturale. È un momento di vuoto politico e di deficit di rappresentanza, mentre dal punto di vista culturale si riflette in una mancanza di spazi anche fisici. Manca un'idea di futuro. La commedia in "Qui e ora? bilancia il senso di grave inquietudine. È un clima quasi onirico come dimostra la campagna elettorale che si svolge in una situazione kubrickinana". E Mastandrea, cosa pensa di questo momento storico? Sorride, si sistema sulla sedia, sembra stia particolarmente scomodo: "È da quando sono nato che c'è questo momento storico. Sarà un problema della mia generazione. O forse è proprio colpa mia (ride divertito). Sono almeno venti anni. Per sfidare questo declino è un gesto importante leggere, andare a uno spettacolo o al cinema, andare ad ascoltare un concerto, fare qualcosa per se stessi e uscire dall'isolamento culturale e sociale. Capisco anche però chi lavora 12 ore al giorno e la sera non ce la fa a uscire". Ma cosa ha attratto Mastandrea, che ha lavorato con Virzì, Soldini e Giordana solo per citarne alcuni, ad accettare la proposta di Torre? "Il fatto che non fosse un'idea facile. Lo spettacolo ha una complessità non impossibile. Questa è una mia prerogativa. Siamo attori diversi, io stimolo mettendolo in difficoltà in scena per tirare fuori qualcosa di nuovo dall'altro. Lo vesso non con un senso di superiorità ma in maniera costruttiva". Cosa ne pensa l'altro Valerio? "Per me è una novità, sono un attore abituato a imparare a memoria un ruolo e poi dare l'impressione a chi assiste che dica cose pensate in quel momento, ma è divertente il lavoro di scena con Valerio. Il metodo Mastandrea è un free style continuo come filosofia di vita e recitazione, l'ho trovato stimolante. Lui ha una enorme capacità di improvvisazione che porta in scena tutte le sere. Mi diverto come un pazzo e sorprendentemente gli sto dietro". Impossibile resistere al Mastandrea tifoso giallorosso e chiediamo cosa pensa di certi rigori "rubati" e poi sbagliati. "Sono cose che succedono. Pensi di provocarmi così ma io mi risento nel privato. Dico solo che sono cose che possono capitare".

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